(R)urban corsica

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La ricerca portata avanti sul territorio corso è il frutto di una serie di osservazioni fatte durante un soggiorno in residenza artistica presso Ville di Pietrabugno, comune a pochi chilometri da Bastia. Ero stato invitato dal direttore del Centre Méditerranéen de la Photographie - Marcel Fortini - in seguito alla selezione del mio portfolio all’interno del Festival Photolux. Viste le dimensioni generose della Corsica e il tempo a mia disposizione, ho scelto di concentrare la mia attenzione su una parte del territorio dell’Alta Corsica; da Bastia sono andato verso le zone più interne e della costa settentrionale. Pur mantenendo alcune delle sue caratteristiche specifiche, in particolare la stretta simbiosi tra individuo e territorio anche nelle zone più remote, il paesaggio corso attraversa oggi una fase di grande cambiamento; man mano che procedevo nella mia osservazione, avvertivo sempre più forte la sensazione che la città mi stesse seguendo. C’è effettivamente una sorta di movimento che va nella direzione opposta a quello più famoso della migrazione rurale iniziata a partire dal secondo dopo guerra; allora si andava dalla campagna alla città, adesso dai centri urbani si va verso le zone rurali, come in un’onda di ritorno.

Le ragioni di questa riscoperta del territorio rurale non è per solito legata alla ripresa di quel tipo di vita, bensì ad alcune necessità che il contesto urbano a livello mondiale sembra non essere più in grado di offrire. Pertanto ciò che si cerca è la possibilità di avere più spazio, poter parcheggiare l’automobile accanto casa e possibilmente spendere un po’ meno per l’acquisto degli immobili; tutte esigenze con un peso rilevante nelle nostre vite.

Il fenomeno è ben leggibile nelle nuove costruzioni domestiche. Le case di campagna adesso sembrano fuggite dalla saturazione delle città, sono degli esempi di architettura urbana sparsi sul territorio rurale. Al posto delle antiche costruzioni in pietra e legno si preferisce spesso costruire con mattoni e cemento per poi rifinire con l’intonaco. Dal punto di vista del fotografo di paesaggio, questo cambio non è da valutare in termini positivi o negativi, bensì a partire dalle sue conseguenze estetiche: le case di una volta erano costruite quasi sempre con materiali provenienti dal territorio nel quale sorgevano e pertanto offrivano un impatto visivo minore, uniformandosi inevitabilmente - nei colori e nei materiali - al paesaggio sul quale sorgevano.

Il paesaggio corso mostra poi altre rilevanti evoluzioni paragonato al suo recente passato. Rispetto alla crisi del settore vinicolo a cavallo degli anni ‘80 e ‘90, la rotta adesso è invertita; dagli appezzamenti destinati alla produzione di vino da tavola si è passati a vere e proprie aziende vinicole di qualità il cui mercato di riferimento va ben oltre i confini dell’isola. Inevitabile che in alcune aree questa attività si ponga come limite strutturale alla tradizionale attività della pastorizia, in un processo che porta l’una a escludere l’altra.