- a daily visual exploration -

[chapter II]

[Edition of 5+2 ap, 70x90 or 90x120 cm.]

«Il sole non si era ancora levato. Il mare non si distingueva dal cielo; era solo appena appena increspato, come un panno gualcito. Pian piano, col cielo che si schiariva, si poggiò sull’orizzonte una linea scura che li divise, e il panno grigio si spezzò a forza di colpi veloci, che da sotto salivano in superficie incalzandosi, uno dietro l’altro, in un movimento perpetuo […]».

Le onde, Virginia Woolf


Versilia Blue Ritual #844 [July 17th 2021 | 5:20 am | -5,54°]

Questo lavoro nasce in forma rituale per celebrare la bellezza del mondo attraverso un’azione simbolica e ripetuta.

Ogni cosa, se osservata a lungo e intensamente, rivela aspetti di sé che uno sguardo rapido non potrebbe mai cogliere. Ripetere lo stesso gesto ogni giorno aiuta a creare uno spazio uniforme dove diventa più facile percepire le differenze; questo principio vale ovunque, dal muro di una casa a una strada.

Versilia Blue Ritual #314 [June 4, 2021 | 5:01 am | -6,15°]

Portare l’attenzione su soggetti poco o affatto antropizzati rende più facile eliminare le distrazioni e così sentire ancora pienamente la forza che il mondo attorno a noi possiede.

I go down to the shore in the morning
and depending on the hour the waves
are rolling in or moving out,
and I say, oh, I am miserable,
what shall—
what should I do? And the sea says
in its lovely voice:
“Excuse me, I have work to do”

-
 I Go Down To The Shore
Mary Oliver

Versilia Blue Ritual #640 [June 24, 2021 | 4:53 am | -7,07°]

In tutte le società umane il gesto rituale ha colmato lo spazio lasciato da domande senza risposta, offrendo un’ancora esistenziale. 

In questo caso, la ricerca è iniziata durante la pandemia di COVID-19 nel 2020 e si è protratta quotidianamente per tutto il 2021. Nella prima fase lo sguardo si è posato sulle montagne della valle alpina dove vivevo; in seguito a un trasferimento, la ricerca si è concentrata sul mare della Versilia, oggetto del presente lavoro.

Quel periodo, carico di incertezze, mi ha portato a chiedermi se la limitazione dei movimenti presenti all’epoca potesse davvero compromettere la ricerca sul paesaggio. Ho così capito che più inseguivo dei nuovi soggetti, più in realtà perdevo contatto con ciò che avevo attorno: la bellezza è già presente, non serve accelerare per raggiungerla, ma rallentare per poterla cogliere.

Per poterlo fare però serviva un rituale, con un tempo e uno spazio appositamente dedicati. Così, per cinque mesi consecutivi, mi sono recato ogni giorno nel solito punto affacciato sul mare, attendendo l’istante in cui la notte avrebbe lasciato intravedere la luce.

Si tratta di un tempo relativamente breve, ma che si ripete da quando esiste questo pianeta: ci troviamo nel crepuscolo mattutino, un momento liminale e di trasformazione, in cui il mondo fa una pausa e inverte il proprio respiro, donando alle nostre vite il tipico ritmo alternato che conosciamo. 

Versilia Blue Ritual #795 [July 6, 2021 | 5:15 am | -4,92°]

«Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?»
 

Paul Gauguin, titolo di un quadro, 1897

Versilia Blue Ritual #801 [July 7, 2021 | 5:14 am | -5,15°]

A parte il mare e il cielo, c’è un’altra caratteristica tangibile che si mantiene abbastanza costante: il colore. Non è sempre identico, varia di giorno in giorno, ma ci muoviamo comunque all’interno di ciò che definiamo blu.

In questo caso compaiono il blu reale e l’oltremare, quello di Francia e quello di Prussia, il persiano e il cobalto, il blu di Yves Klein e quello della notte, insieme a molti altri.

Tra tutti i colori, il blu sembra esercitare un fascino particolare: il mare è blu, il cielo è blu, persino il nostro pianeta, se visto da lontano, appare blu.

Eppure il suo successo è così recente che prima dell’anno Mille in Europa se ne trovano quasi solo tracce sporadiche. Ciò non dipendeva soltanto da ragioni economiche (indaco e lapislazzuli arrivavano da Oriente ed erano ottimi ma costosi, il guado era europeo, economico ma di scarsa qualità), ma anche da motivi culturali: a Roma questo colore era considerato volgare e persino di cattivo auspicio perché associato unicamente all’oltretomba.

Furono invece Celti e Germani a farne ampio uso, trasformando così una scelta cromatica in una scelta politica; dietro ogni opzione estetica si cela sempre un presupposto culturale.

Versilia Blue Ritual #904 [July 27, 2021 | 5:22 am | -6,85°]

«Poetry is a matter of life, not just a matter of language»
 

Lucille Clifton

Versilia Blue Ritual #856 [July 20, 2021 | 5:23 am | -5,59°]

Sono legato a questo preciso tratto di mare da più di quarant’anni eppure mi sembra che sia la prima volta in cui riesco davvero a scorgerne tutta la bellezza.

Chi si ferma è perduto (viene detto); ma perdersi è il presupposto per ritrovarsi. Esiste un momento, tra quando ci perdiamo e quando ritroviamo l’orientamento, in cui la nostra mente si ambienta e si fa locale. Quando facciamo mente locale, cominciamo a relazionarci con ciò che ci circonda e vediamo cose che prima non avremmo mai visto.

Versilia Blue Ritual #1017 [September 7, 2021 | 6:17 am | -6,38°]

Mi sono chiesto se la sempre maggiore incapacità di guardarsi con attenzione attorno sia solo una mia caratteristica o non si leghi anche al tempo che stiamo vivendo.

La nostra società sta attraversando il passaggio tra l’epoca della velocità e quella dell’ubiquità; la prima era meccanica, la seconda elettronica, ma entrambe influiscono sull’esperienza che facciamo dello spazio: da muoversi rapidamente attraverso i luoghi, stiamo provando ad essere contemporaneamente presenti in più posti.

Volendo instaurare una relazione forte con l'ambiente che ho attorno, provo a contrastare questo fenomeno mettendo in pratica una singolare abilità: quella di stare. Sto, come a poker, ma se le carte può aver senso cambiarle, il mondo invece aspetta solo di essere guardato più intensamente per tirar fuori tutta la sua bellezza.

Versilia Blue Ritual #1065 [September 24, 2021 | 6:41 am | -5,66°]

L’antropologo Ernesto de Martino coniò il termine «angoscia territoriale» per esprimere non solo la sofferenza di chi veniva strappato dalla propria terra, ma anche l’incapacità delle persone di radicarsi, di entrare in relazione con un luogo.

Gli spazi che abitiamo sono passati dall’essere testimoni di un archetipo mitico, e dunque legati all’eternità, a rappresentare un ambiente destinato a mutare in breve tempo, e quindi simbolo dell’effimero.

Chi si ferma davanti al mare sa che la profondità di ciò che vede rispecchia la profondità dell’universo.

Versilia Blue Ritual #1052 [September 22, 2021 | 6:33 am | -6,75° ]

Sono esistiti o no.
Su un’isola o non su un’isola.
L’oceano o non l’oceano
li inghiottì oppure no.

Qualcuno amò qualcuno?
Qualcuno si batté con qualcuno?
Accadde tutto oppure nulla
là oppure non là.

C’erano sette città.
È sicuro?
Ambivano all’eternità.
E le prove?

Non furono aquile, no.
Furono aquile, sì.

Ipotetici. Dubbi.
Non commemorati.
Non estratti dall’aria,
dal fuoco, dall’acqua, dalla terra.

Non contenuti in una pietra
né in una goccia di pioggia.
Non adatti a posare
sul serio per un ammonimento.

Una meteora cadde.
Non una meteora.
Un vulcano eruttò.
Non un vulcano.
Qualcuno invocò qualcosa.
Nessuno nulla.

Su questa più o meno Atlantide.

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Atlantide

Wisława Szymborska

Versilia Blue Ritual #1102 [October 9, 2021 | 6:59 am | -5,65°]

pluf


🙏